Per capire come strutturare il discorso politico è importante studiare bene le strategie linguistiche che stanno alla base dell’arte del discorso o per meglio dire, della parola.
L’arte della parola si chiama retorica, la retorica analizza ed esprime le varie fasi della struttura del discorso più o meno celebre. Tanti politici si affidano a copywriter o giornalisti per stendere un discorso politico convincente e chiaro.
L’uso di figure retoriche e lo stile del discorso politico risalgono in realtà ai tempi dell’antica grecia, quando gli oratori della polis greca si sfidavano a colpi di retorica classica per conquistare il consenso delle democrazie soprattutto quelle ateniesi.
Cosa è la linguistica? A cosa serve e cosa studia?

Discorso politico e abile uso della linguistica
Cosa è la linguistica: La linguistica è lo studio scientifico della parola e per dirla meglio, la scienza del linguaggio umano. Stodia le varie flessioni dialettali, ha un ampio uso sia nelle scienze forensi che nel campo della tecnologia per essere applicato in altre discipline come quelle legate alla ricerca di fonti anonime o nello studio scientifico degli idiomi e delle lingue rare. Perchè è importante l’uso della linguistica?
Il linguista, un futuro da scienziato politico e da copywriter
Stendere un buon discorso politico aiuta molto durante la campagna e il candidato che decide di adottarlo. Molti politici esperti non si affidano solo a un buon testo o un buon copy ma è necessario seguire anche l’arte retorica del linguaggio.
Uso sapiente di metafore e allegorie possono fare in modo che il discorso politico risulti più incisivo e decisamente piacevole, mentre la conoscenza linguistica getta le basi per una buona arte oratoria e una dizione eloquente e impeccabile.
I migliori discorsi politici di sempre
Uno dei discorsi politici più amati della storia ha come teatro la Germania Ovest. La crisi dei Missili di Cuba ha appena portato il mondo ad un passo dalla Terza Guerra Mondiale; solo gli sforzi congiunti dei leader della Terra sono riusciti a disinnescare una situazione ormai esplosiva. Solo un anno dopo, il presidente americano John Fitzgerald Kennedy è a Berlino, davanti alla porta di Brandeburgo e al muro da due anni costruito: “La libertà”, disse JFK, “ha molte difficoltà e la democrazia non è perfetta. Ma mai abbiamo dovuto tirare su un muro per tenere la nostra gente all’interno”. “Duemila anni fa l’orgoglio più grande era poter dire civis Romanus sum (sono un cittadino romano). Oggi, nel mondo libero, l’orgoglio più grande è dire ‘Ich bin ein Berliner.’ “, concluse il presidente.
Il discorso politico di JFK uno dei più amati della cultura americana:
JFK voleva conquistare i territori inesplorati della scienza e dello spazio e inoltre affrontare i pregiudizi razziali che erano ancora diffusi negli Stati Uniti, in particolare negli Stati del Sud,dove i neri non potevano votare,frequentare le scuole,i ristoranti e gli alberghi “destinati” ai bianchi.
Kennedy oltre che per la pace, iniziò a battersi per il problema della discriminazione dei neri, ma queste sue iniziative provocarono una forte opposizione al punto che il 22 Novembre 1963 il presidente americano fu assassinato a Dallas.
La libertà è indivisibile e quando un solo uomo è reso schiavo, nessuno è libero.
John F.Kennedy, 26 giugno 1963
In generale, il discorso politico è da sempre un formidabile mezzo per influenzare il dibattito pubblico, dare spessore e profondità a una proposta, generare consenso attorno a un’idea o a se stessi, ottenere risultati.
Lo stesso Obama ha fornito forse la migliore risposta a questa domanda durante la campagna elettorale del 2008.
Non ditemi che le parole non contano. “I have a dream”. Solo parole? “We hold these truths to be self evident, that all men are created equal”. Solo parole? “We have nothing to fear but fear itself”. Solo parole, solo discorsi? È vero che i discorsi non risolvono tutti i problemi, ma è vero anche che se non riusciamo a ispirare il nostro paese, a convincerlo a credere in qualcosa, non importa quante riforme e policy abbiamo in testa. Non ditemi che le parole non contano!
Cit. Obama
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I suoi speechwriter dicono sempre che è il miglior speechwriter che abbiano mai conosciuto – sia quando va a braccio. Dunque scoprite come costruire un buon discorso politico, ad oggi di maestri dell’arte retorica ne abbiamo visti molti.